Come fare un progetto sociale? L’importanza delle life skills per affrontare ogni sfida con fiducia e spirito costruttivo!

Dopo la fase di ascolto per Project School arriva quella di empowerment. Qui si lavora con le persone per tirare fuori e/o rafforzare tutte quelle competenze che aiutano nella creazione di un progetto. Poi c’è la fase di validation, ovvero la strutturazione di una vera e propria proposta progettuale che permetterà di verificare la “bontà” delle idee iniziali. Ma anche l’occasione di entrare in contatto con altre organizzazioni che agiscono come partner per rispondere a un bando o ad un’opportunità di finanziamento.

Tuttavia, per realizzare un progetto, così come un’impresa, l’idea da sola non basta. Daniel Ek, co-fondatore di Spotify, afferma che il successo di un’iniziativa dipende per il 95% dall’execution, e solo per il 5% dall’idea. Project School ha una visione diversa su come fare un progetto sociale, un po’ più filosofica, ma sicuramente comprende il punto di vista dell’imprenditore svedese.

Se non si hanno le competenze creative e tecniche per passare alla fase dell’implementazione, l’idea iniziale resta carta straccia… O resta nel cassetto, in attesa di tempi migliori.

Come fare un progetto sociale? Le competenze necessarie

Innanzitutto, il progettista sociale non è un semplice scrittore, ma un “artigiano” che deve saper mettere insieme tutti i pezzi del suo progetto con raffinatezza.

Venendo più propriamente alle competenze, per comprendere come realizzare un progetto sociale, si parla molto spesso di “life skills”. Queste ultime sono tutte quelle competenze trasversali che non sono specifiche di una singola professione, ma sono applicabili a contesti diversi. Fondamentali per destreggiarsi in situazioni in continua evoluzione per via di fenomeni come la globalizzazione e la digitalizzazione, o l’attuale pandemia.

L’OMS definisce 10 life skills che possono essere raggruppate in 3 macro-aree: emotive, relazionali e cognitive. Per spiegare come fare un progetto sociale di successo, occorre focalizzarsi su queste competenze per capire cos’hanno a che fare con la progettazione. Eccone alcune.

Gestione delle emozioni

Fondamentale imparare a gestirle per non mandare tutto all’aria, specie quando i partner non inviano un documento fondamentale a due ore da una scadenza. Oppure quando un collega non vuole proprio capire che il progetto scade proprio domani.

Gestione dello stress

Chi scrive progetti conosce bene lo stress da scadenza. Nella fase di progettazione si lavora sapendo che dev’essere tutto pronto entro quella data e quell’ora, per non vedere vanificati tutti i propri sforzi. Tutto questo può essere causa di forte stress, che un professionista deve saper gestire.

Relazioni efficaci

Il partenariato è uno degli aspetti più importanti di un progetto europeo, ma non solo. Scegliere i partner giusti è un’arte che si affina con il tempo. Trovare quelli che danno una mano nella fase di preparazione del progetto è ancora più difficile.

Risolvere i problemi

Nella fase che precede la presentazione di un progetto, sono tanti i problemi che possono sorgere. Un collaboratore che non rispetta una scadenza, un partner che non accetta il budget riservatogli, la scoperta di un paragrafo nel bando che vanifica mezzo progetto. Quello che fa la differenza è saperli affrontare e risolverli nella maniera più rapida ed efficiente possibile per andare avanti… Fino al prossimo problema!

Prendere decisioni

Insieme al problem solving vi è inevitabilmente la capacità di prendere decisioni. Sia che si parli di neofiti in ambito progettuale o di professionisti di lungo corso, ogni giorno si prendono decisioni. La decisione sulla fonte da cui prendere i dati per scrivere l’analisi di contesto del progetto. La decisione se lanciare o meno un ultimatum a quel partner che continua a tergiversare sull’entrare o meno nella tua orbita. Sono tutte decisioni importanti il cui peso può fare la differenza sul successo dell’intero progetto.

Per capire come fare un progetto sociale occorre prima comprendere l’importanza di quelle competenze che torneranno utili per il proprio percorso di vita e professionale. Ecco perché Project School ritiene che sia fondamentale imparare a progettare sin da piccoli. Solo così, infine, si potrà sviluppare quel pensiero critico per rispondere alle piccole sfide che ci sono intorno, per poi essere pronti ad affrontare quelle più grandi!

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