Il progetto CCA a supporto di rifugiati e profughi

Tecniche innovative a supporto di rifugiati e profughi nel superamento dei traumi.

 

Il progetto CCA per rifugiati e profughi

Il progetto CCA “Clarity Creativity Action” è stato ideato con lo scopo di assistere professionisti e operatori all’accoglienza che lavorano con rifugiati e profughi. Rappresenta uno strumento innovativo a supporto nel superamento dei traumi vissuti e legati all’esperienza migratoria.

Si tratta di una questione urgente a causa della situazione attuale che colpisce diversi paesi nel mondo, dalla Siria, all’Afghanistan, all’Ucraina. Nel maggio 2022 l’UNHCR ha pubblicato un report nel quale si indicava un tragico record mondiale. Questo riguarda il numero di persone sfollate in tutto il mondo e se ne contano circa 100 milioni. Si tratta per lo più di individui che fuggono da conflitti armati o da catastrofi naturali dovute agli effetti del cambiamento climatico. Di questi, 32,5 milioni sono rifugiati e molti hanno meno di 18 anni. In Europa, anche a causa dell’emergenza della guerra in Ucraina, secondo gli ultimi dati esposti da Global Trends UNHCR, i rifugiati sono 2.441.545.

Teniamo a cuore le problematiche degli individui

Sulla base di questa attuale necessità, il progetto CCA promuove un modo innovativo di affrontare il trauma. A supporto, sono utilizzate, infatti, tecniche come le arti terapie e l’embodiment, una tecnica di incarnazione o personificazione.

La maggior parte di rifugiati e profughi, infatti, soffre di forme di dissociazionetraumi problemi di salute mentale. Tutto ciò impedisce loro di impegnarsi serenamente nelle loro nuove vite. Queste manifestazioni sono risposte normali alle situazioni pericolose in cui si sono trovati. Il trauma si è verificato nel momento in cui gli eventi della loro vita hanno sopraffatto il loro sistema nervoso al punto di creare una massiccia reattività per la sopravvivenza.

La dissociazione è uno dei tratti distintivi e può diventare una risposta allo stress. Infatti, anche una volta che la minaccia reale è passata e l’individuo vive in un ambiente sicuro, porta dentro di sé una traccia del vissuto. Questa dissociazione talvolta si manifesta come tattica di sopravvivenza.

L’opposto della dissociazione è l’embodiment, l’esperienza di abitare pienamente, qui ed ora, la propria pelle in modo tale che pensieri, azioni, sentimenti e intenzioni trovino espressione cosciente attraverso il proprio corpo: sentire a pieno la propria vitalità, permettendo a una persona traumatizzata di rimanere presente internamente mentre sperimenta la vita esternamente. Durante il progetto degli operatori verranno formati all’utilizzo di tecniche come l’embodiment per ripristinare il riequilibrio della salute fisica e mentale di un individuo.

 

Come l’arte terapia può aiutare gli individui a superare i propri traumi

Cos’è l’arte terapia?

L’arte terapia è una forma di psicoterapia che utilizza l’espressione artistica come mezzo per facilitare il processo di guarigione psicologica ed emotiva. L’arte terapia si basa sull’idea che l’atto creativo sia in grado di stimolare le risorse interne dell’individuo. Quindi, favorisce la comunicazione non verbale, l’elaborazione di vissuti traumatici e la promozione del benessere.

Essa utilizza espressioni creative come il disegno, la pittura, la produzione, la recitazione di ruoli diversi. Tutto ciò promuove la guarigione e la crescita personale, supportando gli individui traumatizzati nell’esplorazione delle proprie emozioni. Può essere considerata, in questo caso, uno strumento di apprendimento non formale di processi.

Il supporto che fornisce ai rifugiati e profughi

L’arte terapia può offrire a rifugiati e profughi un’opportunità di recupero, di integrazione e di empowerment, attraverso modalità creative, personalizzate e adattabili. Tutto nel rispetto delle loro culture, delle loro esigenze e delle loro aspirazioni!

Alcuni esempi di metodi di arte terapia utilizzati per lavorare con rifugiati e profughi sono:

  • La pittura e il disegno: uso di colori, forme e simboli per rappresentare la propria storia, i propri sentimenti e desideri, aiutandoli a esprimere e processare ciò che non possono dire a parole, a riconoscere e regolare le loro emozioni, a trasformare le immagini traumatiche in immagini più positive per progettare il proprio futuro.
  • La musica e la danza: ascoltare, suonare, cantare e ballare, per entrare in contatto con il proprio corpo attraverso il ritmo. Questo li aiuta a rilassarsi, a liberarsi dalle tensioni, a condividere la loro cultura e la loro creatività, a creare legami sociali e a esprimere la loro vitalità.
  • L’artigianato e la scultura: realizzare oggetti con materiali diversi, come argilla, carta, stoffa, legno, ecc. la manipolazione serve a recuperare il senso di controllo e di autostima.
  • Yoga: recupero del controllo del proprio corpo. Tecniche di respirazione e di rilassamento sono alla base per ristabilire il contatto tra l’interno e l’esterno del proprio corpo.

L’arte terapia, quindi, può essere uno strumento efficace per l’inclusione di tutti, in particolare di coloro che hanno subito traumi e che hanno bisogno di ritrovare il senso della propria vita.

 

Il Metodo CCA

Il Metodo CCA è innovativo perché intende unire arte e fisicità, promuove la congiunzione tra interno ed esterno in modo armonico e naturale. Inoltre, intende restituire un senso di controllo e di empowerment a rifugiati e profughi che hanno perso tutto e sono limitate nel controllo delle circostanze attuali. Attraverso l’arte e le scelte consapevoli del proprio corpo (respiro, movimento, connessione interno-esterno, ritmo, ecc…), gli individui possono provare nuovamente un senso di autonomia e indipendenza, oltre che al controllo della propria vita!

Scopri il Progetto ORA!

CCA – Clarity Creativity Action

Aiuto per rifugiati e profughi
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